Nel sonno la parola più utilizzata è ”no”. A renderlo noto è una ricerca pubblicata sulla rivista specializzata ”Sleep” che ha rilevato come le frasi negative abbiano una diffusione maggiore rispetto a quelle positive mentre il 26% dei termini sono interrogativi. Ma è la diffusione di imprecazioni e parolacce a stupire gli esperti. Sono 883 le vocalizzazioni registrate dagli esperti francesi che hanno analizzato un campione di 232 persone, dei quali 129 con disturbi di tipo comportamentale del sonno, 87 affetti da sonnabulismo, una con problemi di apnea notturna e quindici soggetti sani.
Lo studio si è svolto all’ospedale Pietié-Salpetrière di Parigi attraverso la video polisonnografia. Gran parte delle vocalizzazioni erano mormorii o suoni indistinti ed impossibili da decifrare. Delle parole realmente pronunciate dai componenti del campione, il ”no” rappresenta il termine più pronunciato come anche le imprecazioni. Particolarmente ricorrenti sono state ”merde” e ”putain”. Al margine della ricerca gli esperti hanno sottolineato come una percentuale del 66% degli adulti abbia parlato, almeno una volta nella vita, nel sonno mentre per il 6% rappresenta un’abitudine costante.