Esistono alimenti da cui è meglio stare alla larga. A ribadirlo è la Coldiretti che, nell’ambito del Forum sull’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio, ha presentato la classifica dei cibi più pericolosi. Si tratta di alimenti nei quali sono state riscontrate concentrazioni elevate di sostanze inquinanti, diossine, metalli pesanti e molto altro. E’ la Turchia il paese che ha battuto tutti i record per prodotti alimentari non conformi seguita da Cina, India, Usa e Spagna; aree con scambi commerciali molto intensi con il nostro paese.
Aumenta a livelli record la quantità di pesce provenienza spagnola nel 2016 con 167 milioni di chili mentre i pistacchi turchi giunti in Italia raggiungono i due milioni di chili; per non parlare di fichi secchi e delle nocciole le cui esportazioni raggiungono rispettivamente i tre ed i 25,6 milioni di chili. In entrambi i casi la presenza, ben oltre i limiti, di aflatossine rappresenta un rischio enorme per la salute. Anche la carne di provenienza polacca è indicata come un potenziale pericolo per le elevate contaminazioni microbiologiche, soprattutto per quanto riguarda la salmonella. All’ottava posizione si collocano le nocciole turche, le arachidi prodotte negli Usa, i pistacchi sempre di origine turca ed infine i peperoni indiani. Una quantità eccessiva di solfiti è stata rilevata nelle albicocche essiccate in Turchia mentre la noce moscata indonesiana presenta altissimi livelli di aflatossine. Da evitare anche il pollo olandese per le elevate contaminazioni microbiologiche.