E’ un vero e proprio crollo quello che sta vivendo il numero degli insetti volanti sulla Terra. Si tratta di un fenomeno che danneggia prima di tutto le piante, la cui impollinazione si basa in gran parte sul passaggio degli entomi, e che potrebbe riflettersi anche sull‘alimentazione umana. A renderlo noto è uno studio europeo pubblicato sulla rivista PloS ONE, condotto da diversi istituti tra cui l’Università Radboud, in Olanda e della Società Entomologica Krefeld. Secondo i ricercatori dal 1989 al 2016 la quantità di insetti volanti è crollata del 76%.
Si tratta di dati shock, sorprendenti per gli stessi esperti e raccolti attraverso lo studio di 63 aree protette in Germania, tra cui paludi, zone a ridosso delle città, dune e molto altro. A diminuire, oltre agli insetti volanti, sono anche varie tipologie di parassiti del raccolto e le zanzare. Queste ultime, al contrario di quanto si potrebbe pensare, occupano un ruolo importante nel mantenimento dell’equilibrio naturale e nella sostenibilità della catena alimentare. Ma qual è l’origine della diminuzione degli insetti? Secondo gli studiosi non c’è l’aumento delle temperature all’origine del dramma, quanto gli stravolgimenti dell’ecosistema provocati dall’agricoltura intensiva con l’uso di fertilizzanti e pesticidi.