Sono trascorsi trentuno anni da quando, in Ucraina, un incidente nucleare propagò radiazioni in un’area di migliaia di chilometri. Le tracce di quell’incidente sono ancora visibili nell’Europa centrale ed anche in Italia. L’ultimo allarme, in particolare, riguarda la Repubblica Ceca dove, come riportato dal Reuters, sono stati scoperti dei cinghiali selvatici radioattivi. La quantità di animali affetti da radiazioni sarebbe pari al 47% del totale, una quantità senza dubbio allarmante in una zona in cui il consumo di carne, utilizzata per la preparazione del celebre gulash, è molto diffuso.
Le condizioni meteo estreme nelle montagne della Repubblica Ceca avrebbero spinto i cinghiali a nutrirsi di un particolare fungo che ancora oggi presenta notevoli tracce di Cesio-137, un isotopo radioattivo frutto della fissione nucleare. Si tratta di un fungo molto diffuso nelle aree montuose della Selva Boema, una regione che ricade anche nel territorio dell’Austria e della Germania. Lo studio è stato effettuato su un campione di 614 esemplari di cinghiali selvatici controllati dal servizio veterinario statale tra il 2014 ed il 2016. La presenza di cesio-137 è particolarmente preoccupante per la pericolosità che ha sull’organismo umano dove può provocare l’insorgenza del cancro. Nonostante questo la quantità di carne ingerita, per produrre effetti negativi sul corpo, è davvero alta. I controlli sul mercato della carne, inoltre, sono particolarmente stringenti nel paese.