Con l’arrivo dell’autunno un nuovo problema si presenta per l’agricoltura italiana, soprattutto nel Nord Est. Si tratta di cimici marmorate asiatiche che negli ultimi giorni hanno invaso le case di migliaia di cittadini dell’area. Un’invasione biblica che sta provocando gravi danni al raccolto di frutta, di verdura e alle coltivazioni di mais in diverse regioni del Nord. A lanciare l’allarme è la Coldiretti che sottolinea come l’insetto sia favorito dall’assenza di antagonisti naturali e dalle condizioni climatiche particolarmente calde.
Gravi perdite soprattutto per le aziende impegnate nelle produzione di mele, pere e pesche. La cimice, infatti, provoca delle deformazioni nella frutta inducendone un deprezzamento che danneggia non poco i produttori. L’insetto, inoltre, produce dalle trecento alle quattrocento uova per due volte all’anno portando la quantità degli esemplari a numeri record. Ogni cimice adulta è in grado di percorrere anche decine di chilometri alla ricerca di cibo effettuando spostamenti notevoli in poco tempo. Ma non è solo l’agricoltura a pagare il prezzo dell‘invasione. Veri e propri sciami sono stati avvistati posarsi sugli infissi e perfino sui parabrezza delle auto. Anche schiacciare le cimici rappresenta un pericolo per il cattivo odore che sono in grado di emanare.