E’ una situazione che si aggrava di ora in ora in Madagascar, in Africa, dove la peste si sta diffondendo soprattutto nelle aree portuali e nella capitale. Il numero di contagiati è salito a cento mentre i morti sono ventuno dalla fine di agosto. La peste bubbonica risulta ormai endemica nel Madagascar con oltre quattrocento nuovi contagi all’anno. Ma la situazione quest’anno risulta particolarmente preoccupante per la particolare rapidità con la quale si sta diffondendo ad Antananarivo e negli altri centri più importanti dell’isola. Una situazione che, per la diffusione massiccia già all’inizio della stagione epidemica, ricorda molto da vicino il 2014 quando la patologia uccise oltre quaranta persone.
Considerata una ”malattia della povertà”, la peste trova terreno fertile soprattutto nelle aree malsane e con scarsi servizi igienici. Si sviluppa a causa dello Yersinia pestis, un batterio dei ratti veicolato dalle pulci. La trasmissione all’uomo avviene attraverso il morso della pulce e si manifesta con dei ”bubboni”. Con una diagnosi tempestiva la patologia può essere combattuta attraverso una cura a base di antibiotici. Più grave, invece, la forma polmonare che è anche la più infettiva ed in grado di causare la morte in sole 24 ore.