Le onde di tsunami provocate dal terribile terremoto di magnitudo nove che colpì il Giappone l’11 marzo del 2011 produsse cinque tonnellate di detriti la maggior parte dei quali si riversò nell’oceano. Da allora l’arrivo di rottami di tutti i tipi sulle coste americane non si è mai fermato. Ma quell’evento catastrofico ha anche prodotto la più grande migrazione di pesci fino ad oggi conosciuta. Oltre un milioni tra pesci, molluschi, crostacei ed anemoni hanno raggiunto le coste americane insieme ad una lunga serie di detriti. Un lungo viaggio di ottomila chilometri nel Pacifico dalle coste asiatiche a quelle occidentali dell’America.
Dal 2012 al 2017, secondo una ricerca pubblicata sulle pagine della rivista specializzata Science, oltre trecento nuove specie di animali sono state trasportate dalla forza della corrente raggiungendo le coste degli stati di Washington, California, British Columbia, Oregon, Hawaii e fino all’Alaska. Secondo i ricercatori dell’Università dell’Oregon il fenomeno rappresenta la più importante migrazione mai avvistata dall’uomo. La gran parte dei pesci che hanno raggiunto le coste americane non erano mai stati avvistati sulle coste degli Usa. Sarà interessante sapere se i pesci trasportati dallo tsunami saranno in grado di resistere alle nuove condizioni colonizzando l’area.