Anche Marte ha la sua aurora. Il fenomeno è stato osservato da Maven due settimane fa, durante uno dei tanti tempeste magnetiche scatenate dal Sole. L’undici settembre scorso la colossale regione AR2673 aveva prodotto un brillamento di classe X8. Due giorni dopo le particelle hanno investito in pieno il pianeta rosso innescando l’aurora. Ma l’assenza di un campo magnetico ha permesso alle particelle di colpire l’atmosfera senza essere deviate per i poli come accade sulla Terra. Il fenomeno ha prodotto un’aurora dalla potenza incredibile e mai avvistata all’orbiter statunitense MAVEN, lanciato appositamente per osservare l’interazione tra le particelle cariche e l’atmosfera di Marte.
Le luci dell’aurora hanno interessato un’area a circa sessanta chilometri di altezza, ma alcune luci sono state osservate anche ad altezze più superficiali, come indicano le rilevazioni, da terra, di Curiosity. E sempre il rover della NASA ha registrato, attraverso il rilevatore di radiazioni ”RAD”, una quantità di radiazioni doppia rispetto al normale per oltre due giorni. Insomma le tempeste solari investono in pieno Marte che oltre a non avere un campo magnetico possiede solo una tenue atmosfera. Il problema della forte esposizione alle radiazioni sulla superficie del pianeta rosso rappresenta, oggi, uno degli scogli alle future missioni, con equipaggio umano, sul pianeta rosso.