Sempre più vicini alla cura del Fuoco di Sant’Antonio. Sono 150mila le persone che, nella sola Italia, si ammalano ogni anno del virus noto come Herpes Zoster, responsabile della varicella, e che dunque devono fare i conti con i forti dolori ad esso connessi; un rischio che, peraltro, aumenta con l’avanzare dell’età raggiungendo il suo picco sopra i 50 anni con una media di una persona su tre che rischia di sviluppare l’infezione, mentre sopra gli 85 anni il rischio di esserne colpiti è del 50%. Ma da tempo si lavora a quello che è considerato il candidato vaccino di Gsk che può prevedere l’insorgere dell’infezione, ovvero Shingrix sul quale sono stati effettuati diversi studi clinici che hanno portato al medesimo risultato.
Questo vaccino è effettivamente in grado di prevenire, con un‘efficacia del 97% in età compresa tra 0 e 50 anni, il virus e le relative complicanze mentre al di sopra dei 70 anni è del 91,3%. Gli esperti stanno valutando il vaccino, e sottolineano l’importanza di rinnovare la vaccinazione dopo i 50 anni per eliminare il rischio che si formino bolle ed arrossamenti localizzati su un lato del corpo e che, seguendo il percorso di un nervo, portano alla cosidetta nevralgia post-erpetica, che spesso può durare anche diversi mesi. Ma Shingrix sarebbe in grado di spegnere il Fuoco di Sant’Antonio, cancellando così ogni dolore o lesione cutanea.