Il terremoto che ha colpito nella giornata di oggi la città di Ancona è stato avvertito chiaramente dalla popolazione del capoluogo marchigiano e dai centri vicini. Eppure si è trattato di un sisma con una magnitudo relativamente bassa, pari a 2.6 gradi della scala Richter. A spiegare il motivo di tanto allarme è la sismologa Lucia Margheriti dell’INGV all’ANSA. L’estrema vicinanza dell’epicentro alla città è stato uno dei motivi per cui la scossa è stata avvertita così distintamente come anche il forte boato. Il sisma, inoltre, si è generato sulla microplacca adriatica che, come spiega l’esperta, presenta una composizione delle rocce particolarmente adatta a trasmettere le scosse.
Ad Ancona, aggiunge l’esperta, il terremoto ha raggiunto il quarto grado della scala Mercalli con vibrazioni registrate in mobili e cristalli mentre a Falconara Marittima l’entità del tremolio ha raggiunto il terzo grado. Il boato è stato generato dalla trasmissione delle onde dalla superficie all’aria, un fenomeno avvertito chiaramente, anche in questo caso, per la notevole vicinanza dell’epicentro alla città. La cosiddetta ‘‘voce del terremoto”, infatti, è stata sentita chiaramente in vasta zona della costa marchigiana.