E’ di quindici morti il bilancio dell’uragano Maria a Porto Rico, dopo il ritrovamento di otto corpi nel comune di Toa Baja, nel nord del paese. La tragedia è stata provocata dall’apertura dell’invaso del Lago La Plata che ha reso necessaria l’evacuazione di oltre quattromila persone. Ma sono le piogge ed i venti ad aver messo in ginocchio l’isola. Folate di 285 chilometri orari hanno scoperchiato i tetti e sradicato alberi con allagamenti di gran parte del territorio. Da ore è andata in blackout l’erogazione della corrente elettrica mentre le comunicazioni telefoniche sono parzialmente interrotte.
Non si contano i danni alle abitazioni in un’isola già devastata dal passaggio distruttivo dell’uragano Irma. Un’intensità di cinque su cinque caratterizzava l’uragano quando ha toccato terra a Porto Rico. Ora il ciclone sta dirigendo la sua furia distruttiva verso Turks and Caicos, un arcipelago dei Caraibi del Regno Unito. Diciassette morti si contano nella Repubblica Dominicana dove cinquantamila persone sono rimaste senza corrente elettrica mentre un morto è stato recuperato nell’isola di Guadalupa. Tutte le aree colpite dell’uragano Maria erano già state messe in ginocchio da Irma, solo pochi giorni fa; i due cicloni hanno un percorso drammaticamente simile.