Dopo oltre dieci anni di raccolta di informazioni e studio è stata scoperta ufficialmente l’area da cui provengono i raggi cosmici. Si tratta di una lontanissima regione dello spazio esterna alla nostra galassia. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science, non chiarisce dubbi fondamentali su questo fenomeno come, ad esempio, cosa produca le particelle altamente energetiche che giungono sul nostro pianeta, ma rappresenta comunque un passo avanti per comprenderne le caratteristiche. Le prove dalla provenienza dei raggi cosmici è rappresentata dal combaciare tra l’asimmetria della loro traiettoria con la collocazione delle galassie che si trovano ”vicino” alla Via Lattea. Ma cosa sono i raggi cosmici? Si tratta di flussi di particelle che si compongono di protoni ed altre sostanze cariche che reagiscono al contatto con l’atmosfera terrestre generando schegge di particelle subatomiche. Si tratta di un fenomeno davvero raro; secondo le rilevazioni, infatti, le scariche di raggi cosmici coinvolgerebbero un chilometro quadrato di superficie terrestre ogni cento anni circa.
La scoperta è stata realizzata grazie all’osservatorio Pierre Auger, una colossale infrastruttura di 300mila chilometri quadrati che in dodici anni è riuscita ad analizzare ben 32mila scariche. In pratica gli esperti hanno scoperto come i raggi vengano distorti dalla gravità della Via Lattea, un particolare che rende la loro traiettoria apparentemente casuale. Ma l’analisi dei dati ha consentito di scoprire come esista una possibilità maggiore del 6% che il fenomeno provenga da una particolare regione, al di fuori della nostra galassia, collocata ad una distanza di trecento milioni di anni luce. Per quanto riguarda l’origine del fenomeno, le ipotesi sono tante. Le più accreditate indicano i buchi neri supermassicci in grado di espellere materiale a velocità maggiori rispetto alla luce o a esplosioni di stelle.