Gli adolescenti di oggi crescono ”più lentamente” rispetto a qualche anno fa. A rivelarlo è una ricerca condotta da Jean Twenge, docente di psicologa all’Università di San Diego. Secondo l’esperta i giovani contemporanei tendono a ritardare sempre di più le esperienze ”da adulti’‘ continuando per anni la vita spensierata. Dal lavoro alla guida dell’auto fino al fidanzamento: ciò che una volta era normale tra i tredici ai diciotto oggi viene procrastinato agli anni successivi. La ricerca ha analizzato le tendenze di 8,5 milioni di giovani statunitensi negli ultimi quaranta anni giungendo alla conclusione che i diciottenni di oggi hanno comportamenti tipici dei quindicenni del passato. E ciò accade anche a chi ha 25 anni che, in media, mostra un’indole tipica dei diciottenni degli anni scorsi.
Dal 2000 in poi il fenomeno ha conosciuto una rapida accelerazione con un numero sempre minore di adolescenti che intraprendono le azioni da persone mature. Nel 2010 la tendenza dei giovani tra i 17 ed i 18 anni ad avere i primi appuntamenti romantici era inferiore agli stessi ragazzi con un’età compresa tra i 15 ed i 16 negli anni novanta. Nel 1991 gli adolescenti di diciassette anni che avevano avuto la prima esperienza sessuale erano il 54%, nel 2015 la percentuale è crollata a quaranta punti. Un fenomeno del tutto simile per il primo contatto con l’alcol con una diminuzione, registrata tra i tredicenni, del 59%. Ma cosa c’è all’origine del fenomeno? Internet non è l’unica spiegazione secondo la ricercatrice. Una possibile spiegazione sarebbe la ‘‘life- history” ovvero la vita sempre più agiata degli ultimi che stimolerebbe in misura minore verso la vita da adulti ed al raggiungimento dell’indipendenza.