L‘ictus cerebrale continua a fare vittime, soprattutto tra i giovani. E’ un aumento preoccupante dei nuovi casi registrati nel nostro paese per i soggetti con un’età inferiore ai quarantacinque anni. Ogni anno sono 4.600 circa le persone colpite, in questa particolare fascia di età; il doppio rispetto ai soggetti affetti da sclerosi multipla. A rivelarlo è Carlo Gandolfo, docente di Neurologia all’Università di Genova e rappresentante di A.L.I.Ce., un’associazione che opera nella lotta all’ictus cerebrale. Ma qual è l’origine di questo boom di nuovi casi?
Secondo i ricercatori sarebbe il consumo di alcol e di droghe a provocare la crescita dell’incidenza dell’apoplessia. Si tratta di fattori di rischio in grado di aumentare anche il tasso mortalità e di disabilità perenne. L’alcol è da sempre considerato un elemento di rischio sia per l’ictus ischemico che per quello emorragico, aumentandone l’incidenza, per entrambe le tipologie, tra le tre e le quattro volte. Anche le sigarette portano ad una crescita delle possibilità di essere colpiti da ictus e di incorrere in aterosclerosi precoce. La crescita dell’incidenza dell’ictus è del 40% per i fumatori moderati e dell’80% in chi fuma più di venti sigarette al giorno. Secondo recenti ricerche anche la cannabis espone al rischio ictus con una stretta correlazione temporale tra l’assunzione della sostanza e l’evento cerebrale.