Mangiare per migliorare l’umore o lenire il dolore può essere controproducente. A rivelarlo è una ricerca dell’Università della California Meridionale. Assumere grandi quantità di cibo per superare una situazione stressante e non per fame, oltre comportare dei rischi notevoli per la linea, può danneggiare anche il cervello. Accade spesso che per superare situazioni di dispiacere si assumano quantità notevoli di cibo per attivare il cosiddetto circuito di ricompensa. La cioccolata o i cosiddetti junk food producono una quantità notevole di serotonina, il cosiddetto ormone del benessere risollevando il morale.
Ma secondo gli esperti statunitensi che hanno pubblicato i risultati dello studio sulla rivista Appetite, alimentarsi in maniera incontrollata, a seguito di emozioni negative, comporta una diminuzione della capacità del cervello di ricordare gli eventi spiacevoli che ci hanno indotto a mangiare e l’abbuffata stessa, con le sue ricadute sulla salute. Il risultato è che aumentano le possibilità che, in futuro, ricadremo nell’errore di mangiare eccessivamente per superare un altro trauma. Insomma mangiare per superare un episodio infelice del passato è un atteggiamento sbagliato e che induce altri problemi come l’obesità e pericolosi scompensi.