Le impronte fossili che potrebbero riscrivere la storia dell’evoluzione umana, scoperte a Creta, sono state rubate. Un furto davvero clamoroso quello avvenuto poche ore fa al Museo di Storia Naturale di Iraklio. Ma la vicenda ha avuto, in parte, un lieto fine con l’autore del furto che ha riportato indietro il bottino alle autorità. Le quaranta impronte scoperte a Creta rappresentano un reperto davvero unico perché impresse sul terreno da un piede che ricorda molto quello umano. Il tutto in un’epoca, risalente a 5.7 milioni di anni fa, in cui i nostri antichi antenati avrebbero dovuto avere un’orma molto più simile ad una scimmia.
Insomma un ritrovamento davvero clamoroso e che ha stimolato non poco la curiosità di appassionati e scienziati di tutto il mondo che si apprestavano a studiare la scoperta. La notizia del furto ha raggelato tutti, anche per le modalità con le quali è avvenuto. Il ladro ha, infatti, strappato le impronte dai sedimenti litici in maniera alquanto maldestra e sembra che le abbia addirittura limate per modificarne la forma. L’uomo, un professore di liceo di 35 anni, ha riportato la refurtiva alla Polizia. Una conferenza stampa delle Forze dell’Ordine potrà chiarire meglio la vicenda che ora ha ancora molti elementi oscuri.