Un vero e proprio boom di casi di Epatite A sarebbe stato registrato in Campania tra le province di Napoli e Caserta. Un fenomeno preoccupante per i medici che rilevano come dell’incidenza della malattia sia triplicata rispetto all’anno scorso. A parere degli esperti la maggiore diffusione dell’epatite sarebbe originata dalla mancanza di igiene, magari per abitudini sbagliate come non lavarsi le mani dopo essere andati in bagno, ma anche alimentari. Nell’area vengono tradizionalmente consumate, per tutto l’anno, le cozze e le vongole, un alimento gustoso, ma ad alto rischio. Le cozze, come anche le vongole, sono considerati degli organismi ”filtratori” che utilizzano le branchie per filtrare l’acqua da cui ricavano i nutrienti.
Di conseguenza un eventuale inquinamento del mare potrebbe provocare infezioni in chi le mangia, come l’enterite, la salmonellosi ed, appunto, l’Epatite A. Ma quali sono le precauzioni da prendere se proprio vogliamo gustare i frutti di mare in tutta sicurezza? E’ importante comprare il prodotto in supermercati o negozi di fiducia che rispettino la cosiddetta catena del freddo e che sia presente il marchio Cee sulla confezione. La conchiglia non deve presentare opacità ed all’apertura deve fuoriuscire acqua incolore e non torbida. I molluschi devono essere vivi; per verificarlo basta controllare che le valve siano chiuse o che si richiudano al tocco delle dita. Al lavaggio, inoltre, è fondamentale eliminare tutte le tracce di sabbia mentre alla cottura le cozze o le vongole che non si aprono devono essere buttate. La cottura deve essere prolungata, anche dopo l’apertura, in modo da uccidere il maggior numero possibile di agenti patogeni.