Non accadeva da dieci anni che la fame nel mondo tornasse a crescere. Un fenomeno preoccupante e che si traduce in 815 milioni di persone che vivono nella più totale indigenza, per una percentuale dell’11% della popolazione mondiale. A renderlo noto è uno studio dal titolo “The State of Food Security and Nutrition in the World 2017” realizzato dalle agenzie da Onu, Fao, Ifad e Wfp. Sono 8 milioni le persone in più, rispetto agli anni scorsi, che si trovano in condizioni di miseria. Ma cosa ha provocato questo nuovo picco della fame dopo dieci anni di diminuzione? Secondo gli studiosi sono i conflitti e le ricadute degli stravolgimenti climatici all’origine del problema. Nell’ultimo decennio i conflitti sono cresciuti trasformandosi in questioni sempre più di difficile soluzione.
Centocinquantacinque milioni di bambini, con meno di 5 anni, sono sottosviluppati a causa dell’insufficiente alimentazione mentre i piccoli affetti da deperimento cronico sono oltre cinquanta milioni. Tutto ciò mentre dall’altra parte del mondo quarantuno milioni di bambini della stessa età sono in sovrappeso. Insomma dati gravi e che rendono l’idea di come sia ormai lontano l’obbiettivo del progetto ”2030 Fame Zero”. Ma in quali paesi si muore letteralmente di fame? Le aree più interessate sono quelle che vivono scenari di guerra come il Sudan del Sud, alcune aree della Nigeria, la Somalia e lo Yemen. in preda ad una guerra civile.
Fonte: http://www.fao.org/state-of-food-security-nutrition/en/