L’uragano Irma, al quale fa seguito l’uragano Jose’, ha catalizzato l’attenzione di tutto il mondo sui rischi correlati a perturbazioni di tale entità, estensione e violenza. Come ben mostrato dalle eloquenti immagini successive al passaggio di Irma sulle isole, l’uragano ha causato danni per miliardi di dollari, radendo al suolo case, scuole, ospedali, alberi, pali della luce e trascinando via le imbarcazioni. Quasi nulla si è salvato, mentre la Florida si prepara al suo devastante impatto. Nel Mar Mediterraneo ci sono rischi analoghi? anche il mare che circonda l’Italia è soggetto alla formazione, proprio in questa stagione, di possibili fenomeni meteorologici simili agli uragani. Ma a differenza di quanto accade nell’Atlantico, si tratta di perturbazioni molto diverse e decisamente meno pericolose. Solitamente vengono chiamati ‘uragani mediterranei’ o Tropical Like Cyclon (Tlc) proprio per differenziarli dalle perturbazioni che si formano negli oceani, non sono devastanti e hanno dimensioni notevolmente ridotte rispetto a quelle dei cicloni tropicali; come sottolineano anche gli esperti infatti, “il Mediterraneo è fuori dai pericoli dei grandi uragani”.
Certo l’Italia deve fare comunque i conti con le possibili alluvioni dovute alle esondazioni dei corsi d’acqua, come accaduto nelle ultime ore in Toscana ed in particolare a Livorno, ma sul mare possono formarsi solo fenomeni di dimensioni ridotte; ovvero piccoli uragani appartenenti alla famiglia dei cicloni extra tropicali, decisamente meno aggressivi dei cicloni tropicali che annualmente raggiungono le coste degli Stati Uniti. Vi è solo un elemento che li accomuna, ovvero il periodo nel quale si formano, la fine della stagione calda. Durante l’estate l’acqua del mare subisce un forte riscaldamento e, la forte differenza di temperatura rispetto a quella dell’aria, quando arrivano i primi freddi, porta alla loro genesi.
Così anche nel mar Mediterraneo, in seguito all’arrivo di aria fredda proveniente dal nord Europa o dall’oceano Atlantico, vanno a formarsi i piccoli uragani. Ma si parla di perturbazioni con estensione di poche centinaia di metri, notevolmente diverse rispetto agli uragani estesi per centinaia di chilometri degli Usa. Quando il vento di scirocco genera l’acqua alta possono inoltre verificarsi anomali innalzamenti d’acqua noti come onde di tempesta, dei mini tsunami anche in questo caso molto meno pericolosi (anche perchè estremamente localizzati) degli tsunami che si formano negli oceani a seguito di uragani o terremoti.