L’uragano Irma si è abbattuto con violenza anche sulle località della Repubblica Dominicana e a farne prevalentemente le spese è stato Nagua, comune della provincia di Maria Trinidad Sanchez, di cui è capoluogo, con oltre 68mila abitanti. Soltanto qui, stando a quanto riportato dai media locali, il più violento uragano mai transitato sull’Atlentico, di categoria 5 e con venti prossimi ai 300 km/h, ha distrutto almeno 42 abitazioni, causando danni gravi a decine di altre case e strutture, facendo cadere alberi, provocando l’inondazione delle strade. Si contano almeno 3000 sfollati al momento, costretti ad abbandonare le proprie abitazioni e spostarsi altrove, principalmente nei centri allestiti già alcuni giorni fa per prepararsi all’arrivo di Irma, dove sono disponibili coperte, materassi e cibo o nelle case di parenti e amici in altre zone dell’isola.
La paura è stata grande, non solo per l’uragano in sè ma anche per le onde altre fino a 20 piedi, che hanno portato l’acqua del mare fin nell’entroterra, con estesi allagamenti. Il governatore provinciale Napoleón Almonte Jiminián, presidente del comitato provinciale di emergenza di Maria Trinidad Sanchez ha dichiarato che a causa della caduta di decine di pali elettrici, si è verificato anche un blackout generale nei comuni di Rio San Juan, Cabrera, El Factgor e Nagua, i più colpiti dalla violenza dell’uragano. Oltre cento uomini suddivisi in diverse squadre sono al lavoro per fornire supporto alle popolazioni colpite, ai quali vanno ad aggiungersi oltre 700 volontari della protezione civile che stanno lavorando ininterrottamente da molte ore.