Almeno quindici morti di cui due bambini, numerosi centri abitati distrutti ed un’allerta tsunami rientrata. Il bilancio del terremoto di magnitudo 8.4 che ha colpito il Messico si aggrava con il passare delle ore. Oltre sessanta repliche hanno seguito la scossa principale delle 22:49 (ora locale) terrorizzando una popolazione di oltre cinquanta milioni di persone. Quello di oggi, secondo il presidente Enrique Pena Nieto, è il terremoto più potente dell’ultimo secolo. Dieci persone hanno perso la vita nello stato Oaxaca, un bambino è morto per il crollo di un muro mentre un neonato è deceduto per la mancanza di elettricità nell’ospedale in cui si trovava collegato ad un respiratore automatico.
Intanto è rientrata l’allerta tsunami anche se onde molto alte sono state registrate nell’area maggiormente colpita dal terremoto. Negli stati di Oaxaca, Chiapas e Tabasco le autorità hanno intimato agli abitanti dei centri costieri di allontanarsi verso l’interno. Intanto Città del Messico è rimasta per alcune ore senza luce elettrica nonostante la notevole distanza dall’epicentro. Quest’ultimo è stato individuato a 165 chilometri dalla città di Tapachula, al largo della costa sud del Chiapas ed a una profondità di 35 chilometri.