Si profila un disastro di inumane proporzioni, tra Caraibi e Stati Uniti, a causa del passaggio dell’uragano Irma che nelle ultime ore ha seminato morte e devastazione. E’ cominciata la conta dei danni, ma soprattutto delle vittime, della violentissima tempesta di categoria 5 con venti addirittura superiori ai 300 km/h, che si è abbattuta sull’isola francese di Saint-Martin, nelle Piccole Antille e su Saint-Barthélemye e Barbuda, spazzando via tutto ciò che incontrava. Lo scenario, ad una decina di ore dal passaggio dell’uragano, è il peggiore che si possa immaginare: quasi il 90% delle strutture, tra case ed edifici pubblici, è stato letteralmente raso al suolo e sull’isola di Saint-Martin si contano al momento otto morti, un bilancio ancora provvisorio che potrebbe drammaticamente aumentare.
La conferma del numero delle vittime è arrivata da Eric Maire, prefetto della vicina isola di Guadalupe il quale ha confermato che restano alte le difficoltà comunicative con le tre isole maggiormente colpite dalla furia di Irma; le testimonianze video diffuse sui social network, del resto, permettono di capire seppur solo parzialmente la violenza della tempesta, probabilmente l’uragano più intenso che mai si sia registrato nell’Atlantico e che, sfortunatamente, ha attraversato proprio l’area delle isole caraibiche alla sua massima intensità. Annick Girardin, ministra francese per i Territori d’oltremare, ha raggiunto in mattinata l’isola di Guadalupe, insieme a diverse squadre di salvataggio confermando che vi sono danni ‘estremamente importanti’ senza però parlare delle possibili vittime.