Le eruzioni vulcaniche del monte Takahe, in Antartide, innescarono colossali cambiamenti climatici provocarono sconvolgimenti nell’atmosfera e nel clima in tutto il mondo. A scoprirlo è una ricerca condotta dal Desert Research Institute che ha analizzato le tracce dei cambiamenti sull’ecosistema avvenuti 17.700 anni fa e che riscaldarono l’emisfero australe, al margine dell’era glaciale. Una grande quantità di cenere fu proiettata in atmosfera insieme a gas velenosi dando il via ad un rapido scioglimento dei ghiacci.
Le eruzioni del Takahe provocarono il rilascio di importanti quantità di alogeni aprendo nella stratosfera un buco dell’ozono che, al pari di quello attuale, portò ad importanti modifiche sulla circolazione atmosferica e naturalmente sul clima nell’emisfero meridionale. Colossali nubi ad elevata concentrazione di acido fluoridrico e metalli pesanti tossici raggiunsero, inoltre, l’area meridionale del continente Sudamericano portando a radicali stravolgimenti nell’ecosistema. Gli esperti hanno coperto le tracce di queste antichissime eruzioni attraverso una serie di campioni estratti ad una profondità di 3.405 metri. Si tratta di ben trenta tipologie di elementi chimici che, a seguito di approfondite analisi, sono stati accostati all’attività vulcanica.