In un lontano passato, risalente a 5,7 milioni di anni fa, un antichissimo antenato dell’uomo passeggiò su quella che oggi è una spiaggia a Creta lasciando delle impronte. A scoprirlo è Gerard D. Gierlinski, docente dell’Istituto geologico della Polonia. La straordinarietà della scoperta è nelle caratteristiche delle orme che sembrano molto simili a quelle dei moderni uomini; ciò non dovrebbe accadere per impronte risalenti a quell’epoca e per quella particolare area geografica, ben lontana dall’Africa. La presenza di cinque dita e di un calcagno rappresentano, infatti, caratteristiche molto più recenti secondo le moderne conoscenze dell’evoluzione, basti pensare che l’Ardipithecus ramidus (il più lontano degli hominini vissuto più di 4,4 milioni di anni fa in Etiopia) possedeva un piede simile a quello di una scimmia.
Secondo la storia evolutiva della nostra specie, i nostri antenati, gli hominini (sottofamiglia degli ominidi), sono vissuti nel continente africano fino a 1,8 milioni di anni fa. Prima di allora, infatti, fossili di questo tipo non erano stati mai rinvenuti in Europa. Insomma questo lontanissimo antenato si trovava in luogo e in un’epoca davvero inaspettate. Le impronte più antiche e simili alle nostre si trovavano in Tanzania, risalgono a 3,7 milioni di anni fa e sono state lasciate dagli Australopitechi. Per i successivi due milioni di anni gli hominini non avrebbero mai lasciato il continente nero. Ma la scoperta di Creta rivoluziona tutto e confermano i dubbi già sorti con la scoperta di frammenti di mandibola e denti di hominini scoperti in Grecia e in Bulgaria risalenti a 7,2 milioni di anni.