Come ogni inizio settembre anche quest’anno i fucili dei cacciatori torneranno a risuonare nella campagne italiane. Si tratta della ”pre apertura” della caccia prevista per il primo settembre, in attesa dell’apertura vera e propria fissata per la terza settimana di settembre con l’eccezione dell’Abruzzo, Liguria, Valle d’Aosta e Trentino. In Lombardia, invece, la caccia sarà consentita solo in provincia di Brescia. Insomma una normativa che cambia da regione a regione e che riguarda anche le specifiche specie di uccelli che per gli orari in cui è possibile espletare l’attività venatoria. Ma i vincoli imposti non soddisfano le associazioni ambientaliste che sottolineano come la caccia vada fermata.
Le temperature ben oltre la media, la diminuzione delle piogge e l’aumento degli incendi ha lasciato le campagne del nostro paese stremate con la morte di oltre quaranta milioni di animali ed una riduzione di numerose specie, ormai allo stremo. A lanciare l’appello è l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (INSPRA) con una nota inviata alle varie Regioni in cui si sottolinea la condizione di estrema difficoltà che vive la natura. Timori confermati anche dalle maggiori associazioni ambientaliste come Wwf, Enpa, Lac, Lav e Legambiente che aggiungono come alcune specie di volatili, come la tortora, rischiano seriamente l’estinzione.