Un altro passo avanti nella cura dell’Alzheimer. Grazie ad alcuni esperimenti effettuati da un team coordinato da Todd Cohen dell’università americana della North Carolina, sono stati individuati due nuovi bersagli per combattere questa patologia. Si tratta, nella fattispecie, di proteine che portano alla formazione di quelle placche responsabili del danneggiamento dei neuroni e che il gruppo di esperti ha identificato nel corso degli esperimenti; i loro nomi sono MMP-9 e HDAC6 e, stando allo studio effettuato, potrebbero essere le proteine da ‘bersagliare’ con i farmaci per la prevenzione o il trattamento dell’Alzheimer.
Nel corso degli esperimenti i ricercatori sono riusciti a dimostrare che queste proteine scatenano la formazione, sulle cellule nervose, dei depositi anomali di proteine beta e proteine tau, oltre agli sciami di cellule immunitarie che progressivamente vanno a danneggiare i neuroni. “Pensiamo, ha sottolineato il coordinatore della ricerca Cohen, che impedire la formazione di queste strutture possa prevenire l’Alzheimer“. Una scoperta ‘emozionante’, come l’ha definita e che avrà il suo seguito in nuovi esperimenti sui topo, allo scopo di individuare le molecole in grado di bloccare l’azione delle due proteine, una delle quali, MMP-9 è una proteina antinfiammatoria presente in elevate quantità nel cervello delle persone con l’Alzheimer. Se i prossimi test avranno esito positivo si potrà davvero iniziare a studiare terapie contro questa patologia.