E’ un periodo davvero difficile per il commercio della vaniglia. Il ciclone che si è abbattuto sulle coste del Madagascar ha messo in ginocchio le coltivazione facendo volare le quotazioni del prodotto a cinquecento euro al chilo contro i 150 con cui, in media, veniva scambiate solo pochi mesi fa. Un problema davvero difficile da risolvere per il settore dell’industria alimentare che ha già provato diverse soluzioni alternative con profumi, creme ed essenze che possano sostituire la vaniglia originale. E i grattacapi potrebbero solo aumentare con il passare dei giorni visto che il ciclone ha distrutto le coltivazioni di vaniglia mentre quelle ”salvate” hanno visto il prezzo aumentare in alcuni casi anche di dieci volte.
Intanto la Nestlé ha informato che tenterà di arginare la crescita dei prezzi con un taglio alle spese, ma non si escludono aumenti dei prodotti venduti ai consumatori. Gli effetti si toccano con mano in Inghilterra dove il produttore Oddono ha comunicato di aver interrotto la produzione del gusto. La compagnia Movenpick, invece, ha ritoccato il costo del gelato del 2,5%. Ma c’è una particolare categoria che sta beneficiando della ”crisi della vaniglia”: i contadini malagasi che, con il ricavato possono permettersi, per la prima volta, la realizzazione di abitazioni in mattoni.