L‘eclissi che sta avvenendo in queste ore negli Usa rappresenta uno degli eventi astronomici più importanti degli ultimi anni. Un fenomeno senza dubbio suggestivo, ma che rappresenta anche un’occasione senza pari, per gli esperti, per comprendere alcune caratteristiche di Mercurio. E’ la composizione degli strati più interni del piccolo corpo celeste ad interessare gli scienziati, una componente del pianeta mai del tutto chiarita a causa della strumentazione insufficiente della sonda Messenger. Le uniche informazioni che abbiamo di Mercurio derivano, infatti, dai dati dello spettrometro di riflettanza che raccoglie la luce e la divide nelle lunghezze d’onda per capire quali elementi vengano riflessi dalla luce.
I dati della sonda riscontrarono una presenza sorprendente di zolfo e di potassio, ma ciò che sta al di sotto, come detto, è ancora sconosciuto. Oggi, attraverso una fotocamera a infrarossi, appositamente costruita dalla Southern Research di Alabama, gli studiosi potranno rilevare le lunghezze d’onda tra i 3 e i 5 micrometri ottenendo maggiori informazioni sul rilascio del calore della superficie, che passa da 425 gradi Celsius durante il giorno ai meno 179 della notte oltre a comprenderne densità e composizione. Le informazioni ottenute permetteranno agli studiosi di realizzare la prima mappa termica della superficie di Mercurio