E’ un bilancio che si aggrava di ora in ora quello dell’epidemia di colera che sta colpendo, ormai da mesi, lo Yemen. Il paese della penisola araba conta, ormai, oltre cinquecentomila morti le città e nelle aree rurali. Numeri pubblicati anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che conferma come siano cinquemila i casi scoperti ogni giorno. E se il 99% degli ammalati che si affidano alle cure dei presidi ospedalieri riescono a guarire, l’impossibilità a raggiungere le strutture per la guerra civile favorisce il dilagare dell’epidemia e i decessi. La metà degli ospedali del paese, inoltre, sono stati pesantemente danneggiati dalla guerra o sono privi dei fondi necessari a garantire un’assistenza sanitaria sufficiente.
Sono ben quindici milioni le persone che non hanno accesso all’acqua corrente e pulita mentre i rifiuti restano in strada sotto il sole cocente. La situazione attuale è di una diffusione della malattia a macchia di leopardo con aree che, dopo aver sperimentato il picco, stanno assistendo ad una diminuzione dell’epidemia mentre altre zone stanno vedendo il numero dei casi aumentare vertiginosamente. Secondo l’Oms l’epidemia di colera che sta interessando lo Yemen, dal mese di aprile ad oggi, è la peggiore al mondo con una diffusione favorita dal tracollo delle condizioni igienico sanitarie e la mancanza di acqua.