Conosciuti come uno degli animali più comuni nelle nostre case, i pesci rossi hanno delle caratteristiche davvero sorprendenti. E’ il caso della resistenza alle condizioni più estreme, compresa la mancanza di ossigeno, una dote rilevata dagli esperti dell’Università di Oslo e di Liverpool e descritta in una ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports. E’ risaputo come la stragrande maggioranza degli esseri viventi, compresi noi esseri umani, non siano in grado di resistere che pochi minuti alla mancanza di ossigeno. Ciò non accade ai pesci rossi e per un loro ”parente”: il carassio. Si tratta di un pesce in grado di sopravvivere settimane in acque prive di ossigeno come, ad esempio, gli stagni la cui superficie si ghiaccia per le temperature estreme.
In pratica i pesci rossi, come anche il carassio, riesce a convertire l’acido lattico prodotto in mancanza completa di ossigeno in etanolo, una sostanza che successivamente rilascino in acqua con le branchie. Secondo gli studiosi si tratta di un meccanismo basato su due set di proteine ereditate da un pesce antenato e vissuto otto milioni di anni fa. Il carassio, in particolare, è in grado di produrre 50 milligrammi di alcol in cento millilitri di sangue, un valore superiore al limite consentito per condurre un’automobile.