Celebri come le ”stelle cadenti di San Lorenzo”, le Perseidi rappresentano uno degli sciami meteorici più luminosi ed attesi dell’anno. Il fenomeno può essere osservato, però, non solo nella notte di San Lorenzo, ovvero il dieci agosto, ma per un lungo periodo a cavallo tra il mese di luglio ed il successivo, fino oltre il 20 agosto. In pratica l’apparizione delle stelle cadenti è una conseguenza del passaggio del nostro pianeta tra i frammenti di una cometa, la Sift-Tuttle. Si tratta di una cometa periodica scoperta da Lewis Swift ed Horace Pamel Tuttle nel 1862 il cui prossimo passaggio vicino al Sole (perielio) è previsto nel 2126.
Questi piccoli detriti si incendiano a contatto con l’atmosfera dando vita alle celebri ”stelle cadenti” o, per essere più precisi, allo sciame meteorico. Le Perseidi furono osservate, per la prima volta, dai Cinesi nel 36 dopo Cristo mentre fu l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli a definirne il legame con la cometa. Il 12 agosto del 1993, invece, una Perseide colpì il satellite Olympus dell’Esa mettendolo KO. Lo sciame meteorico è accostato, come detto, alle lacrime di San Lorenzo martire mentre in epoca romana il passaggio delle Perseidi era visto come una pioggia propizia del dio Priapo che, in questo modo, fecondava i campi. Altra figura importante era Larentia, la controparte femminile del dio, festeggiata anch’essa il 10 agosto. Con l’avvento del Cristianesimo si ebbe la sovrapposizione della figura di San Lorenzo alle tradizioni precedenti.