Il morbo di Parkinson potrebbe essere bloccato con un medicinale utilizzato contro il diabete di tipo II. A rivelarlo è una ricerca realizzata dall’University College di Londra su 62 pazienti e pubblicata sulla rivista Lancet. La patologia neurodegenerativa, spiegano gli esperti, provoca un progressivo danneggiamento delle cellule responsabili della produzione di dopamina. Si tratta di un fenomeno che causa tremori, difficoltà di movimento e di memorizzare. Nel test è stato somministrato un farmaco a base di exenatide, di solito utilizzato per il diabete, ad un campione di soggetti affetti dalla patologia ed al resto un placebo. Tutti i componenti del test hanno continuato a seguire le classiche terapie.
Al margine della ricerca gli studiosi hanno rilevato, nelle persone che hanno seguito l’innovativa terapia, una significativa stabilità a differenza degli altri soggetti. Trascorsi tre mesi dall’esperimento, le persone curate con il farmaco anti diabete 2 mostravano condizioni migliori. In pratica l’exenatide controlla i livelli di zucchero, agendo su un ormone sensore, il Glp-1. Si tratta di sensori rilevati anche nelle cellule del cervello e che possono funzionare meglio grazie a questo farmaco. Naturalmente occorreranno test su un numero maggiore di soggetti e per periodi più prolungati per rivelarne i reali effetti.