Distruggere la plastica che l’essere umano ha per decenni riversato e continua riversare nell’ambiente sarà una necessità sempre più pressante per evitare che l’intero ecosistema venga compromesso per sempre. Lo sanno bene i ricercatori messicani della Facoltà di Chimica dell’Università Nazionale Autonoma del Messico che hanno messo a punto un metodo per degradare la plastica in soli 15 giorni. Gli esperti hanno utilizzato alcune tipologie di enzimi, i cutinasi, la cui azione porta ad una totale degradazione del materiale in sole due settimane.
In pratica gli studiosi sono arrivati alla conclusione che attraverso l’isolamento un particolare fungo, l’Aspergillus nidulans, molto comune e presente anche nella frutta e nella verdura ed inserendolo nel lievito Pichia pastoris, si ottiene una degradazione, ovvero l’enzima riesce a rompere i legami di quattro tipi di poliestere. L’intero procedimento avviene senza la necessità di particolari temperature risultando, quindi, poco dispendioso e con un impatto minimo per l’ambiente. Per ora la ricerca degli studiosi messicani è ancora allo stato di brevetto, ma l’intenzione dell’istituto è di proporlo all’industria nel più breve tempo possibile.