La velocità di rotazione del nucleo del Sole è pari a quattro volte rispetto a quella della superficie. A rivelarlo è uno studio condotto dall’Università della California di Los Angeles (UCLA), una ricerca che conferma una teoria che già in passato aveva indicato una significativa difformità tra la rotazione dell’interno della stella rispetto agli strati esterni. Lo studio, coordinato dal professor Roger Ulrich, si è basato sulle misurazione delle onde sonore che penetrano nel corpo celeste. Attraverso l’interazione con le onde di gravità del nucleo, le onde sonore vengono riflesse con significative oscillazioni. Ed è stato proprio quest’ultimo fenomeno a rappresentare la base per la ricerca degli esperti californiani che per ben sedici anni hanno analizzato i dati del GOLF, il Global Oscillations at Low Frequency del SoHO (Solar and Heliospheric Observatory).
Ma qual è l’origine della difformità di rotazione tra l’interno e l’esterno del Sole? Secondo gli esperti il nucleo, caratterizzato da temperature in media di 15,5 milioni di gradi rispetto ai 5.500 dell’area più esterna ha prodotto un rallentamento della rotazione degli strati più eterni attraverso il vento solare. Secondo la spiegazione più accreditata quella del nucleo del Sole sia la la stessa che caratterizzava la stella nel periodo della sua formazione, ovvero circa 4,6 miliardi di anni fa.