Il contenimento del riscaldamento globale di meno di due gradi rispetto all’era pre-industriale, ovvero il limite massimo oltre al quale le conseguenze sul pianeta sono irreversibili, è ormai, impossibile. A dimostrarlo è uno studio dell’Università di Washington che ha realizzato un’analisi statistica delle possibilità che abbiamo di ridurre l’aumento delle temperature nei prossimi decenni. Ebbene le statistiche condannano il genere umano individuando solo il 5% di possibilità di contenere la crescita delle temperature medie entro la fine del secolo e di un punto percentuale di mantenerle entro 1,5 °C, ovvero il margine auspicato nei lavori della COP21, la conferenza sul clima del 2015.
Stando alle ricerche pubblicate sulla rivista Nature Climate Change, le possibilità che entro la fine secolo l’aumento della temperatura si attesti tra i 2 e 4,9 gradi sono del 90%. Lo studio si è basato su tre aspetti: l’andamento della popolazione nel mondo, il Pil e la quantità di CO2 messa in circolo per ogni dollaro di attività economica. Proiettando i dati per ogni elemento si è giunti alla conclusione che prima del 2100 la temperature cresceranno di 3,2 gradi rispetto all’era pre-industriale, con il 90% delle probabilità che l’aumento si attesti tra i 2 ed i 4,9 gradi. Secondo lo studio a ”condannarci” è la carbon intensity, la produzione di anidride carbonica per attività economica che negli ultimi decenni non è diminuire a sufficienza.
Fonte: http://www.washington.edu/news/2017/07/31/earth-likely-to-warm-more-than-2-degrees-this-century/