Sembra incredibile ma è tutto vero. I danni provocati dagli incendi che, nel corso degli ultimi trenta giorni, hanno interessato l’Italia sono più estesi e grandi del previsto. Gli incendi divampati da nord a sud ed in particolare in Sicilia, Lazio e Campania, hanno bruciato un’area gigantesca, vasta quanto cinque metropoli italiane. Per fare un paragone, è come se fossero andate in fumo le aree occupate da Milano, Napoli, Firenze, Torino e Bologna, per un totale di 61mila ettari di boschi, pinete, zone verdi, andate completamente distrutte dal 15 giugno. Un’estensione che, a causa degli incendi divampati anche negli ultimissimi giorni, potrebbe risultare, a conti fatti, ancora maggiore: il record della superficie andata in fumo è in Sicilia ed in Campania. Qui i roghi sono andati a distruggere una importante parte del patrimonio naturale italiano. E da inizio 2017 si contano quasi 1000 incendi, con più di 25mila interventi dei vigili del fuoco tra il 15 giugno ed il 16 luglio, un numero enorme considerato che in tutto il 2016 ne sono stati effettuati 73mila e, nel 2015, 68mila.
Si è lavorato giorno e notte nel tentativo di circoscrivere e fermare gli incendi con ben 3400 uomini in tutto suddivisi in 450 diverse squadre operative 24 ore su 24 in caso di urgenza. Da inizio anno molte sono state anche le rrichieste di intervento alla Protezione Civile, sfiorando quota 1000. Alcune regioni italiane sembrano fortunatamente essere ‘immuni’ dall’assurda ed illecità attività dei piromani, ovvero Emilia Romagna, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Valle D’Aosta e Friuli Venezia Giulia. Mentre in Sicila il dato più sconfortante è quello riguardante gli interventi dei canadair, doppi rispetto al 2016. Il lavoro delle forze dell’ordine ha però portato alla denuncia, in tutta Italia, di 366 persone con 18 arresti.