Una sorta di centrale di controllo sull‘invecchiamento è stata scoperta dai ricercatori dell’Einstein College of Medicine nel cervello. Si tratta delle cellule staminali presenti nell’ipotalamo che gestiscono la velocità del processo. Lo studio ha preso in esame un campione di topi e potrebbe rappresentare un passo importante per definire nuove strategie per combattere le patologie dell’età prolungando la durata della vita. Già noto per la sua attività di controllo sulla crescita, lo sviluppo, la riproduzione ed il metabolismo, l’ipotalamo è una struttura del sistema nervoso collocata nell’area centrale interna ai due emisferi del cervello. A controllare il processo di invecchiamento è, in particolare, un piccolo gruppo di cellule staminali neurali adulte, note per essere anche responsabili della creazione di nuovi neuroni cerebrali.
Lo studio, in pratica, mostra come la quantità di cellule staminali neurali presenti dell’ipotalamo diminuisca naturalmente nel corso degli anni, un calo che accelera il processo di invecchiamento. E le ricadute della perdita, sottolinea il professore di farmacologia molecolare ed autore dello studio Dongsheng Cai, sono del tutto irreversibili. Ma attraverso la ricostruzione delle cellule staminali o semplicemente delle molecole che le producono, potrebbe essere possibile diminuire o addirittura invertire diversi aspetti dell’invecchiamento del corpo umano.