Pompei non smette mai di stupire. Un intervento di ristrutturazione, promosso sugli edifici demaniali degli Scavi, ha portato ad una scoperta davvero straordinaria. Si tratta di una tomba monumentale che, a quanto sembra dalle prime informazioni, dovrebbe essere appartenuta ad un potente impresario degli incontri tra gladiatori. Si tratta di un personaggio importante e deceduto circa un anno prima dell’eruzione del Vesuvio datata 79 dopo Cristo. La sepoltura è stata realizzata in una particolare zona di Pompei conosciuta con il nome di San Paolino.
A dimostrare l’importanza e la ricchezza dell’uomo c’è una lunga epigrafe scolpita sul marmo. Dalla scritta, emersa dopo millenni dal terreno, è possibile rivelare vari aspetti della vita quotidiana nella città prima della distruzione provocata dal vulcano oltre al nome stesso dell’uomo sepolto. Si tratterebbe di Gneo Alleo Nigidio Maio, che, quanto pare, fu rinominato dal popolo come il “principe” come simbolo della gratitudine per le rappresentazione che era in grado di offrire agli abitanti di Pompei. Ad emergere dallo scavo sono state anche delle tracce di persone in fuga dall’eruzione. Si tratta di particolari striature tracciate da una carrozza sopra la superficie di lapillo emesso dal vulcano.