Infertilità maschile: a rischio la sopravvivenza del genere umano?

L’aumento dell‘infertilità maschile che negli ultimi quarantanni ha coinvolto soprattutto gli uomini occidentali, ovvero del Nord America, dell’Europa e dell’Oceania ha proporzioni davvero impressionanti. A rilevarlo è uno studio della Hebrew University di Gerusalemme pubblicato sulla rivista Human Reproduction Update. Lo studio si basa sui dati di 185 ricerche sul tema e che hanno preso in considerazione i dati su un campione di ben 43mila uomini.

Infertilità maschile: a rischio la sopravvivenza del genere umano?

E’ la diminuzione del numero di spermatozoi, secondo i ricercatori, a rappresentare l’origine del problema dell’infertilità maschile, un fenomeno che, avvertono i ricercatori, se continuasse con questa velocità potrebbe portare alla scomparsa del genere umano dalla Terra in un lontano futuro. La situazione, però, non riguarda l’America meridionale, l’Asia e l’Africa, anche se le ricerche su queste aree sono, al momento, del tutto insufficienti. Dal 1973 al 2011 è stata del 52,4% la diminuzione della quantità di sperma, cioè degli spermatozoi nella sostanza eiaculata, con un boom di uomini sterili o poco fertili. I risultati, avvertono gli esperti, devono spingere le autorità sanitarie ad individuare al più presto le origini del veloce declino attuando misure risolutive. I maggiori indiziati dell’infertilità, ad oggi, sono lo stress, il fumo, l’obesità oltre al contatto con sostanze inquinanti.