I pianeti erranti che hanno perso ogni tipo di legame con la loro stella sarebbero un quarto delle stelle più comuni nello spazio. A stabilirlo è una ricerca dell‘Osservatorio Universitario di Varsavia e pubblicata sulle pagine della rivista Nature. Conosciuti anche con il nome ”scientifico” di pianeti interstellari questi particolari oggetti hanno perso, per una serie di ragioni, la posizione originale intorno alla stella di riferimento allontanandosi nello spazio interstellare. Si tratta di un fenomeno già conosciuto dagli esperti e che può interessare i corpi celesti sia con una massa terrestre che maggiore di diverse volte.
Il nuovo studio, però, rivela come questi oggetti non siano comuni come si potesse credere in precedenza rilevando la possibilità che siano pari a dieci volte in meno rispetto a quanto stimato fino ad ora. Lo ricerca dei pianeti erranti si basa sulla tecnica della microlente gravitazionale, ovvero sul fenomeno astrofisico che descrive le interazioni gravitazionali tra tutti i corpi celesti dotati di massa. L’avvistamento risulta spesso difficoltose per la distanza, tanto che spesso gli esperti non riescono a definirne le caratteristiche e differenziarli dalle sub nane brune, oggetti che non hanno una massa sufficiente ad innescare le reazioni di fusione del deuterio tipiche, invece, delle nane brune.