Individuato come un luogo adatto ad ospitare forme di vita, Encelado è oggetto di un nuovo progetto di ricerca. Attraverso l’utilizzo del microscopio olografico digitale, a cui sono saranno apportate delle opportune modifiche per la ricerca ”astrobiologica”, gli esperti analizzeranno i pennacchi del satellite alla ricerca di eventuali microbi nel vapore acqueo. Lo studio sarà realizzato da una sonda che attraverserà i geyser della luna nell’ambito di una soluzione che appare meno dispendiosa rispetto all’atterraggio di un rover sulla superficie di Encelado.
Con questa tecnica una determinata area viene illuminata attraverso un laser: la luce ottenuta sarà analizzata da un rilevatore. In questo modo la presenza di eventuali movimenti, spiegano gli esperti, porterà alla scoperta di eventuali molecole in grado di mostrare la tipologia di microrganismi presenti nel cuore del satellite. Per testare l’applicabilità della tecnica gli esperti l’hanno testata sui batteri delle acque dell’Artico, dove sono riusciti a scoprire organismi con una densità di mille cellule per millilitro. Si tratta di un risultato importante perché mostra come la tecnologia potrebbe essere utilizzata anche sui getti di Encelado. Nel prossimo step della ricerca, gli esperti tenteranno di ottenere gli stessi risultati in altre zone con un ambiente simile come il Polo Sud.