Il potente terremoto che ha sconvolto le isole della Grecia e la costa della Turchia rappresenta solo l’ultimo di una serie di eventi sismici che hanno interessato l’area del Mar Egeo. L’origine dei fenomeni deriva da un movimento verso nord della Placca africana che si sposta ad una velocità compresa tra i 4 e i 10 millimetri ogni anno. In pratica l’Africa si muove verso nord, da circa 50 milioni di anni, un movimento che in un lontano passato ha portato alla scomparsa dell’oceano preistorico conosciuto con il nome Tetide.
Il movimento verso nord della Placca africana ha le ricadute maggiori proprio nell’area della Grecia meridionale, in una zona dove si manifesta un particolare fenomeno conosciuto come piano di subduzione. In pratica la placca del Mediterraneo si spinge al di sotto della Grecia, più a ovest nell’Italia meridionale, ma soprattutto lungo la faglia Anatolica nel nord della Turchia. Si tratta di una formazione le cui genesi è proprio nel movimento verso nord della placca di cui ne assorbe l’energia; l’area, infatti, è colpita da frequenti terremoti.