Hosting condiviso o dedicato? Questo è il dilemma! Se stai partendo con il tuo sito o blog, ad esempio su CMS WordPress, dovrai decidere chi sarà a “diffondere” la vostra creatura.
Hosting gratuito o a pagamento?
Innanzi tutto dovrai decidere se partire con una soluzione free, gratuita tanto per prednerci la mano.
Non ti nascondo che inizialmente anche io ho fatto così. La mia prima creatura è stata un blog su hosting wordpress.com con un dominio di secondo livello (nome.wordpress.com).
A fronte di tutti i limiti del caso, impossiblità di gestiore molti aspetti del CMS, no plugin istallabili, pubblicità gestita da WordPress.com, ecc., ho imparato molto. Ho preso confidenza con i temi, con l’editor e con le formattazioni varie.
Altro passaggio fondamentale è stato su un altro hoster free: Altervista.org.
Qui ho cominicato a divertirmi sul serio: a fronte di un dominio di secondo livello, ho potuto amministrare tutto il motore del CMS con i vari plugin e configurazioni.
Alla fine, dopo circa un anno e mezzo, ho fatto il salto definitivo: ho pagato un hosting “vero” e ho scelto un dominio per la mia creatura nuova di pacca.
Il mio primo Hosting Professionale
La mia scelta è caduta sul provider Siteground. L’ho scelto dopo parecchio scountig e googlate varie. Galeotta è stata la pubblicità sponsorizzata sul blog di Dario Vignali.
Devo dire che non mi sono trovato male. Ancora oggi vado abbastanza bene, dopo un upgrade ad una soluzione intermedia.
Considerate che, al mio livello, una soluzione di hosting condiviso va più che bene: costa poco e offre molto. Per siti più impegnativi lato traffico e risorse le soluzioni possono e devono essere, invece, altre.
Hosting condiviso vs. VPS, Cloud e hosting dedicato
Come già detto, un quasiasi sito per girare ha bisogno di una casa. La nostra casa sarà un server. Questa stessa casa può essere abitata solo da noi o potrebbe essere condivisa con altri inquilini, pochi o molti.
Per i blog o per i siti di piccole aziende si usano di solito hosting condivisi, quindi server o porzioni di server condivise con altri siti.
Per i siti più “impegnativi” e che hanno necessità di più risorse (CPU, memoria, istanze, etc.) si usano tecnologie diverse di condivisione:
- VPN (Virtual Private Server)
- Cloud
Per i siti “mission critical”, per aziende più blasonate o comunque di dimensioni e di presenza più importante, si usano i Server dedicati.
Hosting Condiviso
Come già detto, questa soluzione è ideale per i piccoli siti web: blog di piccole dimensioni e poche visite, siti di attività commerciali, studi professionali, liberi professionisti.
Da evidenziare che, per tutti i piani, non è la categoria del sito a definire il tipo di hosting da utilizzare. Per l’hosting condiviso, per esempio, si può pensare ad un sito web che non superi le 100 visite giornaliere.
Per una soluzione di hosting dedicato, invece, direi di cominciare a pensarci su dalle 30.000 visite/mese oppure per quei casi che richiedano ambienti di sviluppo o preproduzione.
Anche le caselle mail sono una buona discriminante per capire quando passare da una soluzione all’altra: quando abbiamo bisogno solo di poche caselle e di scambiare pochi messaggi al giorno allora non avremo bisogno di soluzioni impegnative o dispendiose.
Pro:
- Prezzo
- Dominio gratis
- Prima configurazione assistita
- Poca manutenzione richiesta
Contro:
- Prestazioni
- Poche risorse
- Rischio penalizzazioni per sovraccarichi
- Configurazioni obbligate
VPS
Si tratta banalmente, a dispetto del nome, di una porzione di server dedicata che simula e virtualizza il comportamento di un server dedicato.
Per avere funzionalità aggiunte e scalabili verso l’alto bisogna che chi se ne occupa lo sappia amministrare e configurare a dovere.
Pro:
- Scalabilità
- Controllo
- RAM, HD e CPU in quantità dedicate
Contro:
- Capacità tecniche richieste nella configurazione e nella gestione
- Risorse “finite”. Una volta superate, bisogna passare ad altre soluzioni con le difficoltà del caso
Cloud
Un sito hostato in cloud è in soldoni ospitato su un server, detto primario. La stessa istanza presente su questo server è replicata su altri server che utilizzano risorse condivise (CPU, RAM, ecc.).
Tutte le risorse del sito saranno dunque presenti su più server, in macchine diverse ed in posti diversi.
Il vantaggio di questa soluzione è che sarebbe scalabile ai massimi livelli: in caso di problemi, rottura di uno dei server, bisogno di più risorse, il sito trarrebbe “linfa” da più server senza interruzioni o cali di servizio.
I diversi tipi di hosting cloud
La dislocazione delle risorse del sito rappresenta la discriminante per la tipologia di cloud:
Pubblico
È il tipo di cloud più diffuso: si condividono le risorse usate dal sito con altri siti diversi su locazioni non controllabili direttamente. Flessibile e scalabile.
Privato
Con questa metodologia le aziende realizzano di fatto la propria struttura privata all’interno di un ambiente in claoud dedicato, proprio come se fosse un proprio data center.
I dati rimarranno “chiusi” nella struttura azienda preservando la sicurezza aziendale e la privacy.
Ibrido
È una soluzione particolarmente complessa. Proverò comunque a spiegarla in parole, spero, semplici.
il modello Ibrido è, come si evince, una via di mezzo tra il pubblico ed il privato che prova a sfruttare i punti forti di entrambe le soluzioni.
I dati e le piattaforme vengono gestite nella propria infrastruttura cloud privata e, comunque, vengono replicate all’esterno sul cloud pubblico.
Pro:
- Risorse disponibili illimitate
- Economie di scala
- Pay per use
Contro:
- Difficile da gestire e da configurare
- Privacy e security potenzialmente a rischio nelle soluzioni pubbliche
Conclusioni: quale hosting per il mio sito?
Come avrete capito leggendo sopra, se siete appena partiti la scelta può essere fatta praticamente solo tra hosting condiviso o hosting free.
Fossi in voi, partirei con un progetto pilota su hosting gratis o di WordPress o di Altervista.
Il VPS o il Cloud sono infatti consigliati per blog o siti navigati e con risorse economiche relativamente importanti.
Buon divertimento con il vostro sito