La credenza che la civiltà di Rapa Nui (Isola di Pasqua) fosse giunta sull’orlo dell’estinzione a causa dello sfruttamento eccessivo delle risorse naturali probabilmente è errata. Secondo un nuovo studio gli abitanti della piccola isola hanno imparato ad adattarsi alle condizioni avverse della loro terra. A dimostrarlo sono i ricercatori dell’Università di Bristol in con una ricerca pubblicata sulle pagine dell’American Journal of Physical Anthropology. Una dieta composta soprattutto da proteine derivati dal pesce e dai frutti di mare in generale caratterizzava gli abitanti dell’Isola di Pasqua secondo gli studiosi mentre le verdure consumate erano prodotte da un terreno trattato con tecniche innovative volte a migliorarne la produzione, magari con l’aggiunta di fertilizzanti.
Lo studio si è basato sulle ossa umane, campioni di suolo e tracce di piante, risalenti ad periodo posteriore al XV secolo. Gli studiosi hanno così definito le caratteristiche della dieta degli antichi abitanti dell’Isola di Pasqua, scoprendo una varietà frutto di un’attenzione alle risorse maggiore di quanto potessimo immaginarci in precedenza. Insomma una civiltà evoluta ed attenta all’ambiente al contrario della convinzione comune trasmessa dai primi navigatori giunti sull’isola nel 1722 che descrivevano un popolo rozzo e fautore della distruzione delle risorse della propria terra.