Nel periodo che va dalla metà di giugno al 12 luglio gli ettari di bosco andati in fumo nel nostro paese sfiorano il totale raggiunto nell’intero anno scorso, con una percentuale del 93,8%. Un record negativo sottolineato da Legambiente nell’ambito di un report, dal titolo “Dossier Incendi”, quanto mai preoccupante per l’ambiente del nostro paese. Più della metà della superficie di bosco incenerita, ovvero 13mila ettari, si trova in Sicilia dove una quantità impressionante di roghi ha interessato tutte le provincie dell’isola. Tante le cause del disastro secondo l’organizzazione tra cui ”i ritardi delle Regioni”.
Notevoli inadempienze nell’approvazione del Piano antincendio boschivo sono registrati in Lazio e Campania, regioni anch’esse fortemente colpite dagli roghi e che hanno dimostrato significative difficoltà nella prevenzione e nello spegnimento del fuoco in diverse aree. Solo la Puglia ha mostrato importanti passi in avanti nell’approvazione e la realizzazione del piano. Ma le difficoltà vengono da lontano, ovvero da un numero perennemente insufficiente di operai forestali e dalla totale assenza di strategie per l’adattamento ai cambiamenti al clima. Il tutto accompagnato dalla difficoltosa riorganizzazione delle funzioni del soppresso Corpo Forestale dello Stato. Secondo Legambiente è necessario, inoltre, intensificare i controlli e punire piromani attraverso la legge sugli ecoreati.