E’ una stella dalle dimensioni incredibilmente ridotte quella avvistata dagli esperti e battezzata con il nome di EBLM J0555-57Ab. Collocato ad una distanza di seicento anni luce, il corpo celeste si trova nella costellazione del Camaleonte ed ha una massa pari al limite che separa le stelle e le nane brune. Ma l’elemento che ci consente di definire l’oggetto come ”stella” è la fusione dell’idrogeno, un processo che si genera in particolari condizioni, come una massa di almeno l’8% di quella del Sole. A masse inferiori la luce emessa diminuisce notevolmente mentre la fusione coinvolge il litio ed il deuterio. Ebbene il volume di EBLM J0555-57Ab è simile a quello di Saturno, anche se la massa è notevolmente superiore e pari all’8,1% di quella che caratterizza il Sole. La luminosità, di conseguenza, è davvero debole, ovvero compresa tra le duemila e le tremila volte quella della nostra stella.
La scoperta della piccola stella rappresenta uno degli eventi più fortunosi degli ultimi anni se prendiamo in considerazione l’enorme distanza che ci separa dall’oggetto sia perché appartenente ad un sistema binario. In pratica si trova in compagnia di un’altra stella notevolmente più luminosa e che eclissa EBLM J0555-57Ab. Gli esperti sono stati in grado di osservarla solo perché ha effettuato un transito davanti alla stella più grande proprio mentre gli esperti ne analizzavano le caratteristiche.