Un tuffo nell’enorme ”occhio” di Giove, il colossale vortice che imperversa nell’atmosfera del gigante gassoso. La sonda Juno si appesta a mostrarci le caratteristiche della Grande Macchia Rossa, la tempesta più grande del Sistema Solare, attiva da più di 350 anni e caratterizzata da un’estensione di 16.000 chilometri. Il passaggio ravvicinato è avvenuto nelle prime di oggi, alle 3:55 ora italiane. La sonda ha sorvolato la Macchia Rossa ad un’altezza di 3.500 chilometri catturando quante più informazioni possibili.
Un traguardo importante per l’esplorazione spaziale che permetterà finalmente di analizzare da vicino la turbolenta atmosfera gioviana. Le prime informazioni inviateci dalla sonda Juno ci mostrano un pianeta sconvolto da perenni tempeste ed una struttura interna particolarmente complessa con aurore polari super energetiche ed enormi cicloni ai poli. La Grande Macchia Rossa, in particolare, rappresenta una vasta tempesta anticiclonica con dimensioni tali da risultare visibile anche dai telescopi amatoriali terrestri. La formazione ruota con un periodo di sei giorni terrestri, ovvero quattordici giorni terrestri. Anche se le dimensioni della formazione si stanno riducendo dal XX secolo, oggi la Grande Macchia Rossa potrebbe contenere la Terra per due o tre volte.