Urano è uno dei pianeti meno conosciuti e ”visitati” dalle missioni spaziali tanto che, nonostante siano trascorsi ormai trenta anni, sono ancora le informazioni trasmesse dalla sonda Voyager 2 ad essere la base delle attuali ricerche. Nelle ultime settimane è il campo magnetico del gigante di ghiaccio ad essere oggetto degli studi degli esperti. Secondo una ricerca dell’Università della Georgia, negli Usa, il sistema di protezione del pianeta risente notevolmente della forte inclinazione di 98 gradi rispetto al piano della sua orbita intorno al Sole (al pari di una trottola girata su un fianco) e di 59 gradi rispetto al suo asse di rotazione. In pratica, a causa di questa condizione, il campo magnetico di Urano, si apre periodicamente lasciando entrare il vento solare per poi richiudersi.
Il fenomeno, sulla Terra è molto raro e dipendente essenzialmente dall’energia prodotta dal vento solare, su Urano si verificherebbe ogni diciassette ore terrestri provocando aurore costanti. Quando il campo magnetico prodotto dal Sole e che coinvolge tutti i pianeti del Sistema Solare raggiunge Urano, in pratica, l’interazione delle particelle con l’atmosfera è fortemente dipendente dall’inclinazione del campo magnetico planetario ”aprendo o chiudendo la porta” al vento solare a seconda dell’angolo di inclinazione.