Un decesso che ha destato scalpore quello avvenuto sabato scorso a Pescia, in provincia di Pistoia. ”Mucca pazza”: la diagnosi dei dottori è stata davvero sconvolgente per i familiari e per gli stessi esperti. Come scrive il quotidiano La Nazione sono stati gli stessi parenti a comunicare le cause della morte della donna alla stampa esprimendo non poche riserve per il comportamento dei dottori. Dal mese di aprile scorso la donna aveva registrato dei sintomi che avevano fatto pensare inizialmente al Morbo di Alzheimer con un calo del senso di coscienza, spaesamento frequenti e amnesie. In pratica la donna non era in grado, spesso, di ricordare dove si trovasse. Nell’ultimo periodo le condizioni erano ulteriormente peggiorate con la perdita totale di coscienza.
La sindrome della mucca pazza o più tecnicamente ”encefalopatia spongiforme bovina” è una patologia neurologica cronica ed irreversibile che colpiva soprattutto i bovini, ma in grado di contagiare anche altri animali, tra cui l’uomo. L’insorgenza della malattia era ricollegare all’utilizzo di particolari tipologie di farine di origine animale trattate con solventi dannosi e in alcuni casi addirittura cancerogeni. Il morbo della mucca pazza colpì soprattutto in Gran Bretagna, Francia, Portogallo, Belgio e Spagna. I primi sintomi riguardano il comportamento con eccessi di ansia, casi di aggressività, fino alla perdita di appetito e dell’equilibrio.