Quattro dispersi, nove feriti, di cui due in gravi condizioni, centinaia di sfollati che hanno perso le loro case e le imbarcazioni, è questo il bilancio provvisorio dello spaventoso tsunami che si è abbattuto sulla parte occidentale della Groenlandia. Una devastante calamità che ha colpito in modo particolare la piccola comunità di Nuugaatsiag, in un’isoletta della Baia di Baffin, che conta circa 100 abitanti. Ci sono pochissime probabilità di ritrovare vivi i dispersi, a causa della temperatura proibitiva del mare.
Tra gli esperti del Natural Resources Canada, si fanno strada due ipotesi: secondo la prima, la causa della catastrofe della Groenlandia è da ricercare nel sisma di magnitudo 4.1 che, attraverso il movimento del terreno, avrebbe innescato una frana sottomarina, che avrebbe portato all’onda anomala. Secondo un’altra teoria, invece, sarebbe stato anche il crollo di una montagna nelle vicinanze di Nuugaatsiag a dar luogo al fenomeno franoso dalla costa al mare, provocando di conseguenza sia lo tsunami che l’evento sismico di magnitudo 4.1 appena accennato. Intanto, il regno di Danimarca ha dichiarato lutto nazionale, mentre gli esperti di tutto il mondo cercano di analizzare e riuscire a risalire alle cause del cataclisma.